Legame con l'ambiente geografico
A) Informazione sulla zona geografica
1) Fattori naturali rilevanti per il legame
La zona geografica delimitata comprende l'intero territorio amministrativo del comune di Anagni in
provincia di Frosinone e comprende la parte pianeggiante e le colline del bacino dell'alta valle del
fiume Sacco.
I terreni dell'area sono riconducibili principalmente alle terre rosse, derivate dalla formazioni
calcaree riferibili ai periodi geologici dal Triassico all'Eocene, con caratteristiche che le fanno
distinguere nettamente da formazioni calcaree più recenti. Si sono originate per decalcificazione di
rocce sedimentarie calcaree e possono assumere caratteri fisici molto vari: si riscontrano, infatti,
terre rosse pesanti con tessitura argillo-limosa, ma si possono anche riscontrare (poco diffuse) terre
rosse sciolte aventi detriti di natura calcarea (rosse detritiche).
L'altitudine dei terreni coltivati a vite è compresa tra i 167 e i 500 m s.l.m. con pendenza variabile:
l'esposizione generale è orientata verso ovest e sud-ovest.
Il clima dell'area è di tipo temperato di transizione ed è caratterizzato da precipitazioni medie annue
di comprese tra i 1098 ed i 1233 mm, con aridità estiva e subaridità (pioggia 73-123 mm) variabili
da 1 a 2 mesi. La temperatura media è compresa tra i 13,5 ed i 15,6°C: freddo prolungato ma non
intenso da novembre ad aprile, con temperatura media inferiore ai 10°C per 3-4 mesi l'anno e
temperatura media minima del mese più freddo dell'anno che oscilla tra 1,3 e 3,3° C.
2) Fattori umani rilevanti per il legame
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata
tradizione hanno contribuito ad ottenere il vino “Anagni”.
Il territorio di Anagni è sempre stato fruttifero, come attestano diverse fonti antiche, e si presume
che da questa zona fossero condotte a Roma ingenti quantità di prodotti agricoli fra cui le uve, la cui
coltivazione e successiva lavorazione per ricavarne vino è attestata dall'esistenza di torcularia,
reperiti in aree agricole, già sede di ville rustiche romane.
Anche per il Medioevo si hanno diverse attestazioni, sia iconografiche che documentali, relative
alla viticoltura. Sulla facciata della cattedrale di Anagni e negli affreschi della cripta si possono
ammirare scene che si riferiscono chiaramente alla viticoltura. Nello statuto medievale della città di
Anagni e nella redazione del primo Cinquecento la vigna e la sua produzione erano tutelate con
pene elevatissime, proprio per l'importanza sociale ed economica del vigneto, dell'uva e del vino
Quanto fosse importante la coltivazione della vite e la produzione del vino in Anagni si evince da
un documento settecentesco vaticano nel quale si legge che: “Il territorio di Anagni potrebbe
alimentare la città di Roma almeno molti mesi all'anno almeno con i tre generi più essenziali, cioè
grano, vino, e granturco”.
Verso la fine dell'Ottocento i principali vitigni coltivati erano il Romanesco, il Bello, il Velletrano
ed il Biancone, tutti a bacca bianca, mentre tra quelli a bacca rossa spicavano la Lagrima, il
Cesanese ed il Tagliaferro. Di queste uve erano maggiormente apprezzate, per il loro pregio, il
Romanesco, la Lagrima ed il Cesanese.
Anche in tempi recenti il vino di Anagni gode di buona fama: nel 1967 la pubblicazione di Luigi
Volpicelli, dedicata alla “Cucina laziale”, riserva una sezione ai Vini del Lazio. A proposito della
provincia di Frosinone cita, oltre al “più celebre cesanese”, “il vino rosso del Marchese Colacicchi
di Anagni... che può competere, per gli arrosti, con ogni Bordeaux.”
- base ampelografica dei vigneti: i vitigni idonei alla produzione del vino in questione sono quelli
tradizionalmente coltivati nell'area di produzione.
- le forme di allevamento, i sesti d'impianto e i sistemi di potatura, anche per i nuovi impianti, sono
quelli tradizionali e tali da perseguire la migliore e razionale disposizione sulla superficie delle viti,
sia per agevolare l'esecuzione delle operazioni colturali, sia per consentire la razionale gestione
della chioma.
- le pratiche relative all'elaborazione dei vini sono quelle tradizionalmente consolidate in zona per la
vinificazione vini bianchi complessi ed equilibrati ed in rosso di vini tranquilli e strutturati.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente
attribuibili all'ambiente geografico
I vini di cui al presente disciplinare di produzione presentano, dal punto di vista analitico ed
organolettico, caratteristiche molto evidenti e peculiari, descritte all'articolo 6, che ne permettono
una chiara individuazione e tipicizzazione legata all'ambiente geografico.
In particolare tutti i vini presentano caratteristiche chimico-fisiche equilibrate in tutte le tipologie,
mentre al sapore e all'odore si riscontrano aromi prevalenti tipici dei vitigni.
C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B).
L'orografia prevalentemente collinare del territorio di produzione, l'esposizione generalmente ad
ovest sud-ovest dei vigneti orientati e l'ubicazione degli stessi in zone particolarmente vocate alla
coltivazione della vite, concorrono a determinare un ambiente adeguatamente ventilato e luminoso,
favorevole ad una ottimale svolgimento delle funzioni vegeto-produttive della pianta.
Nella scelta delle aree di produzione vengono privilegiati i terreni con buona esposizione adatti ad
una viticoltura di qualità.
La millenaria storia vitivinicola del comprensorio di Anagni, dall'epoca dei Romani, al medioevo,
fino ai giorni nostri, attestata da numerosi documenti, è la fondamentale prova della stretta
connessione ed interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche del
vino “Anagni”
Ovvero è la testimonianza di come l'intervento dell'uomo nel particolare territorio abbia, nel corso
dei secoli, tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione della vite ed enologiche, le quali
nell'epoca moderna e contemporanea sono state migliorate ed affinate, grazie all'indiscusso
progresso scientifico e tecnologico, fino ad ottenere gli attuali rinomati vini.
La IGT «Anagni» è stata riconosciuta con Decreto ministeriale del 25/10/2010.